Seminario Teologico Internazionale PIME
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P. Giorgio FERRARA (1960-2020)

29/1/2020

 
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​Nella notte fra sabato 25 e domenica 26, ora locale, probabilmente a causa di un infarto, è mancato improvvisamente a New York P. Giorgio Ferrara. Aveva 59 anni. Aveva trascorso l’anno scorso alcuni mesi in Seminario di Monza come incaricato della Capella pubblica del Seminario. Vi proponiamo due testimonianza : Quella del suo compagno di classe e Amico P. Gianni CRIVELLER e quella del suo rettore di seminario P. Silvano ZOCCARATO  
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E' da domenica sera che non smetto di pensare a Giorgio Ferrara, compagno e amico, missionario del pime in Giappone e Stati Uniti. Abbiamo vissuto insieme sei anni a Monza e a Milano, tutto il cammino della teologia. Anni fondamentali che non si scordano.
Nella foto, maggio 1986, la nostra classe alla conclusione del cammino formativo. Giorgio e' al centro della foto. Alla sua destra Graziano Rota, che ci ha lasciato, troppo giovane, nel 2014.
Con Giorgio ci siamo rivisti a Taiwan, Hong Kong, Stati Uniti... Lo scorso anno abbiamo trascorso alcuni mesi insieme a Monza, le nostre stanze a fianco a fianco. Si stava riprendendo molto bene dopo una lunga malattia. Parlavamo spesso: era una persona davvero buona e sincera; aveva una grande fede e consapevolezza della dignità' della sua vocazione missionaria e sacerdotale. Credeva per primo in cio' che diceva agli altri.
Era ripartito per gli Stati Uniti con grande entusiasmo. E' morto improvvisamente; sono sicuro che era preparato per l'incontro che lui stesso considerava più' bello e importante.
Alla sua famiglia, in particolare alla cara sorella Maria, il mio abbraccio

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​           Lo chiamavo Lupetto

 
Me lo ha ricordato padre Ferruccio, il superiore generale che in questi giorni si trova in Camerun e parlando di padre Giorgio Ferrara, appena partito per il Cielo, mi disse: "Lo chiamavi Lupetto". E' vero perché, anche studente di teologia, nel nostro seminario teologico di Milano aveva conservato un volto da ragazzo scout semplice e gioioso. Lo potrete rivedere nelle foto apparse nel nostro sito PIME e leggere alcune notizie della sua vita di missionario in Giappone, Stati Uniti e Italia. Apparteneva alla classe più numerosa che ho conosciuto durante i sette anni di rettore, una classe ricca di studenti di qualità da cui sono usciti pezzi da novanta, missionari, tra loro anche un vescovo. Nel gruppo era spesso il meno in vista. Sempre disponibile a qualche servizio, rispondeva subito : " Sì, subito, è quello che ci voleva per me". La notizia della morte continua a lavorarmi. Subito ho pensato alla sua famiglia, ai suoi compagni, agli amici, alle madrine del PIME che in questi anni l'hanno incontrato ancora qualche volta tra i suoi anni vissuti in Giappone e negli Stati Uniti. E subito nei ricordi si sono aggiunti i padri Mariano Ponzinibbi, Rota Graziano, Luigi Siviero, anche loro partiti per il Cielo ancora giovani. Con tutti avevo vissuto un cammino formativo, bello, positivo. E' il ricordo ancora vivo di quanto condiviso in profondità sia in seminario e sia quando ci capitava di incontrarci dopo anni di missione, che mi fa non solo soffrire ma mi fa crescere quel rapporto di paternità in pieno senso ecclesiale, comunitario e missionario. Mi esce anche un piccolo lamento : " Signore perché ce li hai presi? " Ma resto sereno, col cuore in pace, perché sento la frase di padre Giorgio : " Sì, è quello che ci voleva per me" e perché i quattro sono ora ancora missionari in quella parte di PIME in Cielo dove è loro concesso di camminare e di accompagnarci, ancora in preghiera, verso quei luoghi dove Gesù non è ancora conosciuto.
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                                                                                p. Silvano Zoccarato

Capodanno Cinese 2020 in seminario

25/1/2020

 
Il 25 gennaio, 2020, si celebra in tutto il mondo, in particolare nell'estremo oriente, l'inizio dell'anno lunare. Questo calendario lunare, con le sue festività, è parte essenziale della vita dei paesi di cultura e tradizione confuciana – Cina, Corea, Vietnam, Singapore, Taiwan. Anche quest'anno la nostra comunità del seminario teologico internazionale ha celebrato il nuovo anno lunare con la presenza di numerosi ospiti al pranzo, preparato da Giovanni Wang, un amico cinese originario del Fujian,Cina. Giovanni, accompagnato dalla moglie Maria, e dalle quattro figliolette, ci hanno rallegrati con la loro presenza e con i piatti tipici del capodanno cinese, cucinati da loro. Tra gli ospiti, don Fabio Molon, vicerettore del seminario diocesano di Venegono, e alcuni missionari del PIME e missionarie dell'Immacolata che hanno lavorato o che stanno partendo per la missione di Hong Kong.
 
Quest'anno, secondo lo zodiaco cinese, inizia l'anno del topo. Nel calendario cinese il topo e’ simbolo di saggezza, ma anche di scaltrezza e di grandi capacità comunicative. Infatti, il topo è il primo segno dello zodiaco perché secondo la leggenda fu il primo animale a presentarsi davanti al Buddha. La leggenda racconta che il Budda, prima della sua morte, chiamò a raccolta tutti gli animali, ma solo dodici si presentarono a lui.  Il topo arrivò per primo riuscendo con grande furbizia a portarsi avanti agli altri, saltando sulla schiena del bue, che arrivò solo secondo.
 
All'inizio del nuovo anno è tradizione lo scambio delle “buste rosse” contenenti soldi, come segno augurale di prosperità e abbondanza. Anche tra noi c'è stato lo scambio delle tradizionali  “buste rosse”, che però non contenevano somme di danaro, ma alcuni oggetti che ci hanno richiamato la bellezza e la radicalità della vocazione missionaria, e il dovere di tener acceso in noi il “fuoco della missione”.
 
Anche questa ricorrenza, del calendario lunare, è un'occasione di fraternità, fra varie culture e tradizioni, come ci ricorda il detto cinese 天下一家 - sotto il cielo una famiglia.

Conferimento del Ministero dell'Accolitato 2020

20/1/2020

 
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"VOI  STESSI DATE LORO DA MANGIARE"
     Il ministero Istituito dell’Accolitato è un momento importante di chi è in cammino verso il sacerdozio e ha come centro l’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana, nonché della missione della Chiesa.
    L'accolito vive il suo cammino verso il sacerdozio e la missione tra momenti liturgici e momenti concreti del suo quotidiano, il Cristo dell'altare e il Cristo vivente nell'uomo.
   Il 16 febbraio cinque dei nostri compagni, che frequentano il secondo anno di teologia, riceveranno questo importante ministero: Arsène Gildas Nemaleu Toussom (Camerun), Benedito Junior Lima de Medeiros (Brasile), John Raju Seeli (India), Rajeswar Nayak (India) e Vikram Reddy Thumma (India).
   Ogni anno la celebrazione avviene in una parrocchia dove uno degli accolitandi svolge il suo servizio pastorale. Quest'anno sarà nella Parrocchia Santissima Trinità, nel quartiere più cinese di Milano, vicino a via Paolo Sarpi, conosciuto come Cinatown.
    Nella settimana che antecede la celebrazione, tutta la comunità parrocchiale, missionari del PIME e amici saranno impegnati in una settimana di preghiera il cui tema sarà: CHIESA IN USCITA. Ogni sera si svolgerà un tema connesso alla missione con condivisioni di esperienze missionarie secondo le varie forme di vita del nostro Istituto.
  La comunità del seminario avrà il suo momento forte di preparazione all'accolitato attraverso il ritiro spirituale dei giorni 14 e 15 febbraio predicati da p. Fabio Motta, attuale Vicario Generale del PIME missionario a Guinea Bissau. Sarà questa una buona opportunità  per prepararci a questo momento di grazia e di gioia che è l’accolitato
      Ogni anno la celebrazione avviene in una parrocchia dove uno degli accolitandi svolge il suo servizio pastorale. Quest'anno sarà nella Parrocchia Santissima Trinità, in mezzo al quartiere più cinese di Milano, vicino a Paolo Sarpi conosciuto come Cinatown.
​     Nella settimana che antecede la celebrazione, tutta la comunità parrocchiale, missionari del PIME e amici faranno una settimana di preghiera con il tema CHIESA IN USCITA, dove in ogni serata si svolgerà un tema relazionato alla missione con condivisioni di esperienze missionarie delle varie forme di vita del nostro Istituto.
    Mentre in seminario la comunità inizierà il ritiro il 14 febbraio (venerdì) e ci sarà come predicatore p. Fabio Mota, attuale 
Vicario Generale del PIME missionario a Guinea Bissau, e ci aiuterà a prepararci per questo momento di grazia e di gioia.
   La classe degli accolitandi ha preparato una PREGHIERA EUCARISTICA, elaborata in un momento di riflessione e comunione in vista del ministero. Tutti sono invitati a unirsi a loro in preghiera per questo momento.
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VEDERE IL PROGRAMMA DEL RITIRO PARROCHIALE
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​    La Celebrazione d’Istituzione del Ministero dell'Accolitato sarà presiduta dal p. Fabio Motta domenica 16 febbraio alle 10.30. La messa sarà il momento culmine di tutto il programma. La festa non finisce qui ma continua perché nel pomeriggio ci sarà il TORNEO DELL'ACCOLITATO 2020 dove è ci sarà la possibilità di fermarsi per vivere un bel momento insieme ai parrocchiani, seminaristi, religiosi e amici. Vieni e iscrivi già la tua squadra. Ci saranno partite di calcio, pallavolo e pallacanestro, e vinca il migliore!!

ACCOLITATO e COMUNIONE, GIOCANDO al PALLONE​

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ORDINAZIONE DIACONALE DI JOSEPH VARGHESE

14/1/2020

 
Nella solennità che parla della manifestazione di Gesù alle genti nella chiesa di San Francesco Saverio a Milano è avvenuta l’ordinazione diaconale di Joseph Varghese Mobin, missionario del Pime, presieduta dal vescovo ausiliare di Milano mons. Paolo Martinelli
 
Finite le cosiddette vacanze natalizie, dopo le esperienze pastorali varie nei nostri luoghi di servizio, il 6 gennaio ci ha visto radunarci in seminario, in un clima festoso. Nel pomeriggio, ci siamo recati nella casa madre del PIME, a Milano per i preparativi della Santa Messa nella quale si sarebbero celebrati 2 eventi estremamente importanti: la solennità dell’Epifania e l’ordinazione diaconale dell’ormai don Joseph Varghese Mobin, membro della nostra comunità. Dopo le prove pomeridiane, la chiesa San Francesco Saverio della Casa Madre ha iniziato ad “affollarsi” di persone venute a pregare con noi, e per sostenere l’eletto del giorno. Prima della santa messa, la comunità insieme al popolo di Dio ha recitato i vespri, in preparazione alla Santa Messa.
Con l’inizio del canto d’ingresso, intonato dalla cappella cantorum del seminario che la processione si è avviata verso l’altare, con mons. Paolo Martinelli, vescovo e vicario episcopale dell’arcidiocesi di Milano, accompagnato da mons. Claudio Fontana, maestro delle cerimonie della stessa arcidiocesi. Ad affiancare il vescovo Paolo sull’altare per la concelebrazione eucaristica, sono stati i padri formatori del seminario ed il rettore della chiesa San Francesco Saverio che ci ospitava.
Durante l’omelia, il presidente della celebrazione, mons. Paolo, ha ribadito il fatto che celebrare insieme i due eventi – l’epifania e l’ordinazione diaconale – sono l’occasione per tutto il Pime di riappropriarsi la propria missione, che per il Pime non è una parola accanto ad altre, ma proprio il centro di tutto: ha riaffermato la missione di tutti i cristiani partendo dal magistero di Papa Francesco, e ha aggiunto che in qualche modo, il missionario è un re mago che segue la Stella, in ricerca del Signore che è nato. Queste provenienze dei re magi rimandano alla missione ad Gentes che è uno dei pilastri del nostro Istituto; e che ridice l’universalità della salvezza di Dio per gli uomini. L’Epifania ricorda a tutti, e soprattutto al Pime che siamo chiamati a servire il popolo di Dio che è formato dalle genti, andandogli incontro, nelle loro culture.
Al candidato, dopo aver ricordato a grandi linee la storia della sua vocazione, il vescovo ha ricordato l’importanza della figura del diacono nella vita della Chiesa, e lo ha invitato ad essere al servizio del santo popolo di Dio, ricordandogli che la sua vocazione è missionaria, che va vissuta secondo la realtà del Pime. Il diacono, per poter mettersi al servizio dei fratelli e delle sorelle, ha bisogno lui stesso di lasciarsi prendere al servizio, arrendersi all’amore per poter servire come Cristo, che ha preso tutta la nostra esistenza e la trasforma; altrimenti si diventerebbe semplicemente funzionari di Dio, carrieristi di Dio. Il presidente della celebrazione ha invitato Joseph a conservare questa chiamata che ha ricevuto da Dio fuggendo dalla routine, dall’abitudine, e a far sì che la sua diaconia diventi matura, cioè testimonianza di vita e ha chiesto l’intercessione della Vergine Maria nel ministero del neo-diacono.
Dopo l’omelia è iniziato il rito propriamente detto dell’ordinazione che ha trovato il suo apice nell’imposizione delle mani del vescovo e della preghiera di consacrazione prevista dal Pontificale. Il vescovo, a nome della sua successione apostolica, trasmette così al diacono l’autenticità del primo grado del sacramento dell’Ordine.
La celebrazione eucaristica è continuata secondo il consueto rito. La Messa è stata molto partecipata, con la presenza notevole delle comunità parrocchiali dove il candidato ha prestato servizio in questi anni di formazione in Italia: la parrocchia Santa Maria Ausiliatrice e San Silvestro alla Barona e la parrocchia San Michele di Magnago.
 


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