L’Avvento è tempo di grazia per orientare tutta la vita nella direzione della speranza cristiana L'Avvento è un tempo propizio per orientare l’esistenza in senso cristiano, curando le celebrazioni e la preghiera, approfondendo la conoscenza delle realtà di vita consacrata ed evitando che impegni e fatiche prevalgano sull’aspetto spirituale: lo scrive l’Arcivescovo nella Lettera «Corro verso la meta», compresa nella Proposta pastorale 2019/2020 "La situazione è occasione". La speranza viene distinta dalla semplice aspettativa, che è «frutto di una previsione, programmazione, di progetti» e «spinge avanti lo sguardo con cautela per non guardare troppo oltre, circoscrive l’orizzonte a quello che si può calcolare e controllare». La speranza, invece «è fondata sulla fede» e consente allo sguardo di «spingersi avanti, fino alla fine», perché «non sono le risorse e i desideri umani a delineare che cosa sia sensato sperare, ma la promessa di Dio». Monsignor Mario Delpini ci orienta «a vivere questo periodo come un tempo orientato ad alimentare buoni sentimenti per una sorta di regressione generalizzata, infantile, provvisoria e consumistica», si chiede di curare le celebrazioni di modo «a raccogliere il messaggio della nascita di Gesù e a evocare i sentimenti del presepe, ci invita alla contemplazione e alla preparazione alla confessione. L’Avvento è «tempo propizio per imparare a pregare». Con questo sussidio, che ci accompagnerà per tre delle quattro settimane di Avvento, abbiamo cercato di delineare un percorso che ci prepari al Natale aiutandoci a cogliere il senso di quella trasformazione del cuore, dello sviluppo umano integrale e dell’ecologia umana. Un percorso schematizzato in tre tappe che vogliono delineare ciascuna il modo progressivo di Dio di rivelare il suo «disegno di benevolenza» nella creazione, nell’alleanza con l’umanità e in Gesù Cristo «pienezza di tutta la rivelazione».
Ogni giorno saremo guidati nella preghiera dalla lettura di un testo; partendo dal documento finale sul sinodo dell’Amazzonia, passando per un testo biblico, poi attraverso una testimonianza di vita (storica), il commento teologico-pastorale sulla rivelazione di Mons. Rino Fisichella, e un articolo di giornale in tema con l’Avvento. Quest’anno come segno di carità la comunità ha scelto di aiutare il Progetto per I disabili degli Slum di Jaipur che p. John Baskern svolge in India, dove vivono molte persone provenienti dalle campagne che, non trovando lavoro, abitano in aree illegali, gli slum. Nonostante il diritto al lavoro, all’istruzione e all’assistenza sia garantito dalla costituzione, i disabili vivono spesso in condizioni di povertà, abbandono, malnutrizione, ignoranza e discriminazione. Uniti spiritualmente, ci auguriamo un audace cammino di Avvento e di conversione del cuore per accogliere il Signore che viene. ![]() Martedì 26 novembre 2019, abbiamo avuto la gioia di accogliere in seminario monsignor Paolo Martinelli, cappuccino, vescovo ausiliare e vicario episcopale per la vita consacrata maschile della diocesi ambrosiana. La sua visita, tra le altre cose, puntava a stringere ancor di più il rapporto amichevole che esiste tra la diocesi di Milano e il PIME. Il nostro Istituto missionario Ad Vitam , infatti è presente nella diocesi in diversi modi, uno dei quali lo si deve proprio alla presenza del nostro seminario teologico in Monza. Monsignor Martinelli, ha presieduto, nella cappella del seminario i vespri, preghiera questa, che unisce tutta la chiesa orante; i seminaristi con un coro polifonico hanno cantato i salmi lodando il Signore e chiedendo le sue grazie per la chiesa universale e il mondo. Il secondo momento di questa serata è stato la cena, dove tutti, come membri di una stessa famiglia abbiamo condiviso il pane e la gioia di vivere insieme e di ricevere il nostro ospite. Questa cena ha offerto anche l’occasione per presentare al vescovo il seminario, la sua struttura, il suo funzionamento e i seminaristi provenienti da tutti i continenti. Terminata la cena, con anticipo, il rettore, padre Luigi Bonalumi ha formulato gli auguri di un buon Natale e santo anno 2020 a mons. Martinelli, e per suo tramite a tutta l’arcidiocesi di Milano e al suo vescovo mons. Mario Delpini. L’ultimo momento di questa visita è stato la condivisione della Parola attraverso una Lectio Divina sul Vangelo della prima domenica d’Avvento del rito romano. Commentando il Vangelo di Matteo 24,37-44, mons. Martinelli ha iniziato sottolineando la bellezza umana e spirituale di questo tempo di attesa che segna l’inizio di un nuovo anno liturgico. Per il nostro predicatore, occorre farsi la domanda: Verso che cosa sono tesi i nostri desideri?
Citando San Bernardo di Chiaravalle, ci ha esortato a passare “dai desideri, alla ricerca e all’approfondimento dell’unico e vero Desiderio profondo, che è quello di Dio, colui che viene e che è già venuto". Il veniente è quelle che dà senso e significato al tempo e alla carne dell’uomo, ossia alla nostra umanità. In quest’attesa l’uomo deve vegliare e vigilare nella sobrietà contro ogni pigrizia, teso al compimento, nella speranza, del giorno del Figlio dell’Uomo e della manifestazione del giudizio di Dio. Il tempo dell’Avvento, tempo di silenzio, ci mette di fronte alla nostra libertà e responsabilità in un ascolto fecondo della parola, andando verso all'essenziale, con un cuore vigile e povero che lascia spazio alla profondità del desiderio. Dopo la bella esortazione e la benedizione a tutti partecipanti, la visita si è conclusa con i ringraziamenti del rettore, il quale ha fatto presenti i sentimenti di gioia e di riconoscenza di tutta la comunità del Seminario nei confronti del vescovo. Questa visita, senza dubbio, ha reso più salde e vive le nostre relazioni coll’Arcidiocesi di Milano. ![]() Dal 15 di novembre fino al 22 maggio il Seminario teologico internazionale di Monza organizza una serata al mese dedicata all'adorazione vocazionale. Le serate sono aperte a tutti e gratuite e si terranno al Seminario, in via Lecco 73 a Monza, dalle 20.45 alle 21.30. Il calendario è il seguente: 15 novembre 6 dicembre 10 gennaio 7 febbraio 20 marzo 24 aprile 22 maggio Dopo l'adorazione eucaristica e il momento di preghiera, i seminaristi invitano tutti i partecipanti a fare quattro chiacchiere in amicizia.
Venerdì scorso, primo novembre, giorno della celebrazione della Solennità di tutti i Santi, l’intero seminario teologico internazionale di Monza si è recato nella nostra casa della Villa Grugana, non lontano da Merate, dove c’è il cimitero nel quale riposano molti missionari del nostro istituto. Lo scopo di questa attività era di pregare per le anime di questi nostri padri che nel tempo della loro vita hanno speso tante energie per portare avanti la missione dell’evangelizzazione in diversi paesi del mondo. Come da tradizione, abbiamo celebrato la messa in una delle cappelle di questa casa. Dopo la benedizione finale, siamo scesi fino al cimitero in processione, recitando il rosario e meditando sui Misteri Gloriosi. Ognuno portava con sé una candela, simbolo della luce eterna nella quale rivivono le anime dei nostri padri. Arrivati al cimitero, dopo aver finito con la recita del rosario, abbiamo osservato un breve momento di silenzio, dopodiché il celebrante ha concluso la preghiera con un’orazione finale e il coretto del seminario ha intonato il canto della Salve Regina. Si è trattato di semplici, ma intensi momenti di preghiera, di memoria e di celebrazione comunitaria. Ci siamo davvero sentiti immersi in quella Comunione dei santi che ci fa desiderare, e un po’ sperimentare, la gioia del Paradiso, dal quale i nostri padri defunti ci osservano e ci accompagnano nel nostro cammino di preparazione per la missione.
Ritornati alla casa grande della Grugana, a seguire c’è stata una cena di condivisione un po’ speciale: come menu della serata c’era la grigliata con salamelle, costine, bistecca, verdure e non dimentichiamo le castagne! Il tutto era stato preparato dai seminaristi stessi. Erano presenti a questa cena anche alcuni padri, suore e laici che si occupano dell’animazione missionaria dei giovani in tutta l’Italia. Questi ultimi, infatti, avevano il loro incontro annuale nella stessa casa della Grugana e quindi hanno vissuto con noi questo bel momento di festa. Appena finita la cena abbiamo fatto posto ai canti e ai balli etnici intorno al fuoco, naturalmente ritmati dai nostri specialisti africani suonatori di “balafon”. La bellezza dei suoni e la vivacità dei ritmi ancestrali non hanno lasciato nessuno indifferente. Presi dalla musica, tutti “si sono dati una mossa”: formatori, padri presenti, suore, seminaristi e amici. È stato davvero bello! Una grande danza, un’intensa gioia, una vera condivisione: all’unisono! A fine serata, alle 22:30, abbiamo fatto una preghiera di ringraziamento al Signore per questi bei momenti passati insieme, abbiamo riordinato tutto, ci siamo salutati e…arrivederci all’anno prossimo! |
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Gennaio 2023
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