L’incontro della classe degli accoliti del Seminario arcivescovile di Milano e degli accoliti del Seminario teologico internazionale del Pime è avvenuto il 22 febbraio presso il seminario del Pime a Monza. Al totale 33 seminaristi hanno condiviso le loro esperienze di apostolato svolto nelle parrocchie della diocesi, d’accordo con le diverse prospettive inerenti alla formazione sacerdotale. L’incontro è iniziato alle 8.30 con una colazione etnica preparata dai seminaristi del Pime, che offriva cibi diversi in accordo con il continente di provenienza degli stessi. Dopo la colazione, nella cappella del seminario si è recitata l’ora terza e di seguito si è iniziato l’incontro di formazione. Ci si è presentati, e si è avuto uno scambio di esperienze vissute nei luoghi di apostolato nelle parrocchie, oppure in altri servizi, soprattutto di carità (animazione missionaria, ospedale, casa di ricupero, carcere, eccetera). Il rettore del seminario del Pime, padre Luigi Bonalumi, ha dato il benvenuto ai seminaristi di Venegono, esprimendo la gioia di essere con noi in questo primo incontro tra li accoliti. Don Fabio Molon, vicerettore del Quadriennio teologico del seminario diocesano, ha posto l’accento sull’importanza dell’incontro per la formazione, sia dei futuri sacerdoti diocesani, come dei futuri missionari. Per facilitare la condivisione, sono stati costituiti piccoli gruppi che dovevano rispondere a tre domande: Quali sono le difficoltà che incontrate nei vostri servizi, quali le sfide per la missione ed evangelizzazione nella chiesa delle genti, e quali i doni ricevuti nelle esperienze pastorali, nella convivenza in parrocchia, in oratorio e nell’apostolato in generale. Prima di essere divisi in gruppi, due accoliti hanno condiviso la loro testimonianza e esperienza pastorale: Dominic Dafader del Seminario Teologico Internazionale e Luca Rizzi del Seminario arcivescovile di Venegono. Dopo la formazione abbiamo celebrato l’Eucaristia, in rito romano, insieme a tutta la comunità del Seminario Teologico Internazionale del Pime nella chiesetta della Madonna di Lourdes annessa al seminario. Quel giorno ricorreva la festa liturgica della cattedra di San Pietro apostolo e don Fabio Molon, nella sua omilia, ha evidenziato che Pietro è riuscito ad affermare che Gesù è il Cristo, il figlio di Dio vivente, soltanto perché ha vissuto con Lui, portandolo con sé fino alla sua testimonianza finale avvenuta attraverso il martirio. È la risposta alla chiamata del Signore e la sua fedeltà a questa chiamata che rende autorevole la testimonianza di Pietro, nonostante i suoi momenti di debolezza. Allo stesso modo noi siamo invitati a vivere questa testimonianza, consapevoli che siamo già partecipi della gloria di Dio. Il motivo per cui siamo stati radunati, in quel momento e in quel posto, era già un tentativo di rispondere a questa chiamata e di vivere questa testimonianza. Siamo chiamati a condividere la nostra vocazione con coloro che ci accoglie nell’apostolato, nei diversi luoghi dove andiamo.
Un pastore è responsabile di sorvegliare, difendere e nutrire il gregge. Noi accoliti, e i preti di modo ordinario e in pienezza, siamo chiamati a nutrire la gente con il vero cibo, portando Gesù alla gente e la gente a Gesù. L’incontro è terminato con il pranzo con la presenza di tutti gli altri seminaristi del PIME, questa volta, con un’abbondante pastasciutta italiana. |
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Gennaio 2023
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