Il fascino della vita missionaria l’ha sempre abbracciato avendo vissuto in una comunità che ha donato molti dei suoi “figli” alle missioni, ma la bellezza della missione ha bussato al suo cuore grazie all’impegno nel centro missionario di Valmadrera. Padre Alessandro Canali è stato ordinato sacerdote missionario del Pime insieme a Alessandro Maraschi, il suo confratello, e ad altri 15 diaconi diocesani in Duomo di Milano nell’8 giugno durante la cerimonia presieduta dall’arcivescovo monsignor Mario Delpini.
Il sindaco Antonio Rusconi di Valmadrera, insieme alla Polisportiva e ad altri concittadini, hanno voluto essere presenti per l’ordinazione di Alessandro Canali, giovane del paese cresciuto all’oratorio di cui preserva ancora affettuosi ricordi. Ale, come lo chiamato tutti a Valma, è un giovane 28enne cresciuto alla fede in famiglia e in oratorio, impegnato del gruppo missionario giovanile parrocchiale, per poi cominciare il cammini di volontariato e vocazionale entrare nel seminario del Pime. Dopo la messa di ordinazione, sabato sera i suoi amici gli regaleranno il recital “Wendy e l'isola che non c'è”, un allestimento scenico imponente realizzato da oltre cinquanta giovani tra attori, cantanti e addetti alle scene e alla logistica. Domenica alle 10.30 è stata la sua prima messa, dove il parroco don Isidoro Crepaldi l’ha esortato ad essere «contento del ministero, segno forte che il Signore cammina ancora in questo mondo»; ha concelebrato padre Severino Crimella, valmadrerese, classe 1930, che ha trascorso la vita in Brasile. Nell’omelia, don Fabio Motta - vicario generale del Pime - ha ringraziato «Valmadrera per i tanti doni di missionari», ricordando padre Alessandro durante un’esperienza condivisa in Guinea Bissau ed incitandolo a «celebrare ogni messa come se fosse la prima, l’ultima, l’unica». “Ho sempre frequentato l’oratorio. Porterò sempre nel cuore gli anni bellissimi che ho trascorso in questa mia seconda famiglia! Lì sono nate e cresciute le amicizie più belle, lì ho potuto dire i miei primi sì al signore, i piccoli sì, fatti di piccole gioie ed esperienze concrete – ricorda lo stesso Alessandro raccontandosi – Il fascino della vita missionaria l’ho sempre assaporato avendo vissuto in una comunità che ha donato molti dei suoi ‘figli’ alle missioni”. “Ma la bellezza della missione – prosegue Alessandro – ha bussato prima nel mio cuore, in modo particolare grazie all’impegno nel centro missionario di Valmadrera, fino ad entrare con forza nella mia vita grazie ad un’esperienza di un mese, nell’estate del 2011, in Guinea Bissau, in una missione del PIME. E’ stata proprio quest’esperienza la goccia che ha fatto traboccare il vaso, che ha agitato qualcosa in me”. All’offertorio, padre Alessandro ha ricevuto, tra il resto, una «pianta da collocare in oratorio, in ricordo perenne» e la serigrafia di un angolo di Valmadrera da portare con sé nel mondo, da parte del sindaco Antonio Rusconi, presente tra le autorità. «Grazie alla comunità di Valmadrera – ha detto - Qui ho conosciuto persone dal cuore grande che mi hanno dato vere e proprie spinte verso questo traguardo. Grazie al Pime e al “Centro farmaceutico missionario”». Fuori di chiesa c’era ad attenderlo una diligenza: così il gruppo “NoixVoi”, lo ha portato al pranzo in oratorio. Per espressa volontà di Alessandro il pranzo è stato aperto a tutti e curato dai volontari del Pime. |
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Gennaio 2023
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