La visitazione di MariaDal Vangelo secondo Luca (Lc 1,39-45.56) In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. Riflessione La Chiesa dedica il mese di maggio a Maria, colei che ha generato non soltanto una nuova vita, ma una vita nuova. Il racconto che abbiamo appena ascoltato avviene in seguito all’annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria. La chiamata esige una risposta e, dopo il suo “Eccomi” alla proposta di Dio, Maria non rimane ferma ad aspettare che tutto avvenga soltanto per grazia di Dio, ma si pone in cammino. Qualche volta abbiamo la tentazione di credere che tutto avvenga automaticamente, aldilà del nostro impegno, e rimaniamo in un’attesa statica. La grazia certamente agisce, ma noi siamo sempre invitati a rispondere e a corrispondere a questa grazia. Nel suo annuncio, l’angelo parla a Maria di Elisabetta, sua cugina, che era incinta anche lei per grazia di Dio. L’angelo non chiede a Maria di andare da Elisabetta, ma Maria, piena dello Spirito Santo, intuisce che Elisabetta, per essere già in età avanzata, ha bisogno di aiuto. Maria, mossa di gioia e di premura, prontamente si alza e va in fretta all’incontro con Elisabetta, si mette in cammino con l’intuito di SERVIRLA. Quando si incontrano, già dal suo saluto, Elisabetta riconosce in Maria il vero segno della grazia di Dio: “Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore”. Quell’incontro, quel saluto, suscita GIOIA nel cuore di Elisabetta che immediatamente si riempie di Spirito Santo. Quando portiamo Gesù nel cuore, abbiamo una gioia visibile che non possiamo nascondere e tenere solo per noi. Lo stesso è successo con Andrea, quando ha incontrato Gesù. Subito è andato da Pietro, suo fratello, ad annunciare: “Abbiamo trovato il Messia” (Gv 1, 41b). L’esperienza di questa gioia è tale da volerla CONDIVIDERE con gli altri. Sicuramente tutti noi abbiamo fatto questa esperienza di gioia, fino al punto di aver voluto lasciare tutto per condividerla con gli altri. È questa l’essenza dell’essere missionario. E noi lo sappiamo e lo viviamo ogni giorno. Oltre al suo “Eccomi” Maria corrisponde quindi alla chiamata di Dio attraverso il servizio, con gioia e gratitudine. E noi, che abbiamo già dato la nostra disponibilità a Dio attraverso il nostro “Eccomi”, come stiamo corrispondendo a questa chiamata? Ci rendiamo conto delle grazie che Dio fa nella nostra vita anche attraverso il nostro servizio, per quanto semplice sia? Abbiamo un sentimento di gratitudine verso Dio, oppure il nostro servizio è diventato una consuetudine e il nostro cuore è pieno di tristezza, incapace di cantare come Maria il nostro Magnificat? Uniamoci allora a Maria, glorificando e ringraziando il Signore per averci chiamato ad essere parte del suo disegno di gioia e d’amore: Canto: Magnificat, magnificat, magnificat anima mea Dominum. Magnificat, magnificat, magnificat anima mea. Preghiera
O Dio, benevolo Padre, che hai scelto Maria per essere madre del tuo Figlio, aiuta anche a noi a rispondere e a rinnovare il nostro “Eccomi” ogni giorno corrispondendo al tuo progetto d’amore e di salvezza, come segni di gioia e di grazia nella vita di tante persone. O Signore, Figlio salvatore, che ti sei incarnato nel seno della vergine Maria, aiutaci a rimanere con te e, sul tuo esempio, a servire i nostri fratelli con amore e gioia. Fa’ che possiamo noi accoglierti per primi nel nostro cuore, nella nostra vita, e portarti ai cuori tristi, delusi, senza vita. O Santo Spirito consolatore, che hai suscitato in Maria il canto di ringraziamento a Dio per le meraviglie operate nella sua vita e, attraverso la sua vita, nella vita dell’umanità intera, fa’ che possiamo anche noi credere nelle meraviglie che crei ogni giorno, affinché, come lei, ti innalziamo un canto di grazie, a te gradito e perfetto. Santissima Trinità, unita in uno solo amore, aiutaci a vivere in pace e concordia con i nostri fratelli e sorelle, oltre ogni differenza, e di testimoniare la comunione che è dono della tua grazia. Amen |
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Maggio 2023
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