Il racconto di Joseph Kouadio (in motociclo) durante la sua esperienza in missione in Brasile
Non appena ho deciso di scrivere queste righe, mi sono reso conto delle difficoltà in cui mi sarei imbattuto. Di fatto, non è né facile né semplice raccontare, anzi, racchiudere in un testo di senso compiuto, l’emozione che mi ha coinvolto per tutta la durata dell’esperienza, sin dal primo giorno. Voler raccontare in poche parole sei settimane di avvenimenti sarebbe pretenzioso perché le parole non sono in grado di tradurre veramente il vissuto. Comunque provo a dire qualcosa, consapevole di non poter dire tanto. Tre erano i momenti importanti di questa esperienza: visita alle missioni del Mato Grosso del Sud, con tappa nel Paranà, preparazione e svolgimento della settimana di Pré-GMG PIME a São Paulo e la GMG stessa a Rio de Janeiro. L’esperienza di missione è segnata da una presenza di ventun (21) giorni nelle missioni del PIME nella regione Brasile Sud (Centro di animazione missionaria e parrocchie di Ibiporà: 6 giorni; parrocchia di Jardim: 3 giorni; parrocchia di Nioaque: 12 giorni), attraverso le gioie, le soddisfazioni, le fatiche (soprattutto a livello della comunicazione) di un gruppo composto da p. Jaime dal Brasile e 4 Seminaristi: Ace dalle Filippine, Joseph dalla Costa d’Avorio, Krishna dall’India e Raymundo dal Messico, in mezzo alla gente brasiliana. Che bello incontrare gente di un’altra cultura per scoprire le ricchezze e i limiti della nostra! Non è forse vero il detto secondo cui la verità dell’uomo si trova nel confronto con il diverso? la risposta è sì se considero la nostra esperienza in Brasile. Infatti, è stata un’esperienza di ampio respiro, capace di aiutare ognuno di noi (seminaristi) a saper leggere la propria storia confrontandosi con gli altri, fornendo così, un affresco partecipato e commovente all’esperienza: si viveva e si narrava con passione i sentimenti e le proprie esperienze nel quotidiano scontrarsi con i piccoli e grandi problemi della vita. È stata davvero una forte esperienza di convivenza tra di noi che proveniamo nazioni diverse. La trama di tutte le vicende resta comunque la figura esemplare delle persone incontrate. E ciò attraverso eventi, moti ed idee che hanno arricchito noi e anche loro. Sono persone molto accoglienti, amanti di Dio e dell’uomo, che per trovarli, non si stancano mai, accettando la difficoltà della lingua e trascurando le barriere della razza e della cultura per aprirsi all’altro; persone dolci e fiduciosi che si fidano senza riserva; cittadini che sanno ancora scandalizzarsi di fronte alle ipocrisie e alle insensibilità di una società che, assorbita dal materialismo e dalla ricerca del profitto, pratica più il cinismo e sempre meno la solidarietà; gente che attraversa la storia con il coraggio di chi vuol tentare di cambiare qualcosa e di lasciare anche solo un’ombra che possa contribuire a modificare il presente e migliorare il futuro, ma che a volte rimane ai margini perché troppo impegnata a trovare in se stessa un senso alla propria vita Mi sono soprattutto accorto che la lingua, la cultura e la razza non sono delle barriere tra i popoli, ma fonti di arricchimento reciproco. Infatti, la comunicazione difficile tra noi e quelle persone ha fatto capire la loro (ma anche la nostra) capacità di esprimere tutta la propria profondità attraverso i silenzi, i gesti, gli sguardi... e questa profondità del cuore viene espressa in uno scambio di vocaboli, di gesti carichi di emozioni impossibili da esprimere, a volte, a parole. E’ forse proprio il non detto, l’accennato, quello che rende la nostra esperienza così bella e ricca di calore. Fu anche bella la Pré-GMG a São Paulo. Infatti, dopo una settimana intensa di preparazione, in quanto équipe, ci siamo ritrovati nella parrocchia São Francisco Xavier nella periferia di São paulo con 250 giovani venendo da 4 continenti (Africa, America, Asia e Europa) e 7 Nazioni (Brasile, Hong-Kong-Cina, Guinea Bissau, Italia, Messico, Senegal, Venezuela) con chi abbiamo condiviso le giornate piene di attività di formazione e divertimento: le catechesi, le diverse testimonianze, la visita di comunità che accoglie ragazzi di strada, la visita di São Paulo, le serate culturali senza dimenticare i momenti di divertimenti improvvisati durante la giornata, la Messa nelle varie lingue presenti e il rosario missionario attraverso le vie. Essendo noi i traduttori nelle varie lingue presenti (Francese, Inglese, Spagnolo, Italiano), abbiamo avuto modo di scambiare con tantissimi di quei giovani in cerca di Dio e del senso della propria vita. Anche là, abbiamo potuto sperimentare l’accoglienza e l’umanità del popolo brasiliano che ha accolto tutti i pellegrini nelle proprie famiglia, condividendo la loro vita ordinaria con gente di provenienze diverse. Dopo questo bel momento insieme, oramai preparati fisicamente e spiritualmente, ci siamo incamminati verso Rio de Janeiro per vivere l’esperienza della GMG con gli altri giovani del mondo intero. Durante il viaggio, ci siamo fermati al santuario nazionale del Brasile: Nostra Signora Aparecida, per affidare noi stessi e il grande evento alla materna protezione della Madre del Signore. Una volta a Rio, abbiamo partecipato a tutti gli eventi importanti sulla spiaggia di Copacabana, insieme a tutti i giovani presenti. Fu emozionante vedere più di tre milioni di giovani là presente per incontrare il Cristo attraverso il suo Vicario, il Papa, che ci ha esortati a “andare senza paura per servire” perché solo così si diventa discepoli di Cristo e testimoni del suo Vangelo. Possa il Signore, nostro maestro, illuminare tutti e ciascuno di quei giovani, affinché questo desiderio di portare avanti il messaggio evangelico e di cambiare in positivo qualcosa nel nostro mondo possa diventare realtà.
Commenti
|
Details
Archivi
Maggio 2023
|