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Nathi Lobi

29/1/2019

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La mia vocazione missionaria... ANNUNCIO IL VANGELO!

​        Io mi chiamo Nathi Lobi , vengo dalla Thailandia ,  sono nato  in un piccolo villaggio vicino a Mesuei nella provincia di Chiang Rai. 
      Per farvi capire come  è nata e cresciuta la mia fede è importante sapere che in Thailandia la religione cattolica è una minoranza i cattolici  sono  lo 0.98% della popolazione e la maggioranza dei tailandesi sono Buddisti. Come vi dicevo, Noi ( io e la mia famiglia ) abitiamo in un piccolo paesino lontano dalle grandi città ma soprattutto lontano dalla parrocchia, per arrivare alla chiesa dobbiamo percorrere circa 150 kilometri.   
     Nonostante la lontananza sono sempre stato cattolico praticante e sono stato battezzato da piccolo, quello che mi ricordo più profondamente della mia infanzia sono i miei genitori che mi hanno trasmesso la fede, insegnandomi che ogni domenica dovevamo percorrere i 150 km per andare in Chiesa a pregare, (uso la parola pregare) perché in Thailandia oltre ai pochi cristiani ci sono anche pochissimi preti, il nostro “parroco” doveva occuparsi di ben 25 villaggi molto distanti tra di loro e ovviamente non poteva essere presente in tutte le comunità; quindi pochissime domeniche durante l’anno avevamo un sacerdote che celebrava con noi...il resto delle domeniche come succede  in tante parti del mondo la comunità cristiana si ritrova per pregare insieme ..spesso guidati da laici usando la Parola,  i Salmi e le semplici preghiere .
        Sono quindi cresciuto assorbendo e vivendo la fede dalla mia famiglia e dalla mia comunità; ma fino a 14 anni non ho mai partecipato al catechismo come lo intendiamo qui in Italia.
       Finita la scuola elementare, per frequentare le medie mi sono trasferito in città e sono andato a studiare in un centro missionario del PIME, là ho avuto l’opportunità di conoscere in modo più approfondito la mia religione e far crescere la mia fede, perché ci facevano catechismo ogni fine settimana, ed ero molto contento di questi momenti di formazione.
     Terminata la scuola media io e altri amici con un Padre che ci accompagnava abbiamo creato un piccolo gruppo di “annuncio”,  per portare il catechismo nei villaggi, abbiamo cercato di portare agli altri quello che era mancato a noi da piccoli andavamo a insegnare ai giovani e ai bambini  che vivevano lontano dalla chiesa. La gente è stata molto contenta di questa nostra attività.
Due i momenti importanti nel mio cammino di Fede che mi hanno portato a entrare nel seminario del PIME:

1. Ho riconosciuto la mia vocazione cristiana attraverso il dono del battesimo.
        Per definirsi cristiano non basta sapere chi è Gesù ma imparare a conoscerlo e “vivere in Lui”, e questo non è facile; oltre ciò abbiamo un impegno da compiere cioè annunciare il Vangelo vivendo la vita in Cristo.
          Come sono arrivato a questa consapevolezza? Attraverso il catechismo, e come vi dicevo finito le elementari  al mio villaggio mi sono trasferito in città in un centro del PIME dove ho avuto la fortuna di incontrare tanti padri tra cui il “parroco” del centro Corrado Ciceri. Là ho avuto finalmente l’opportunità di partecipare al catechismo, di fare  tante attività per conoscere la mia fede , soprattutto la figura di Gesù che mi ha amato tanto, amato fino alla morte,  morto sulla croce per me e per tutti noi, per tutti gli uomini! Questo è il Vangelo, questa è  La Buona Notizia che noi cristiani abbiamo il compito di annunciare, non solo con le parole ma anche con la  vita. 
 
2.Vocazione missionaria nel PIME.
         Perché il PIME?  Non lo so!  Sentivo forte il bisogno di  andare ad annunciare il Vangelo come i missionari che  ho conosciuto e “vissuto” quando ero al centro missionario. Comunque prima di entrare nel PIME ho fatto tanti cammini diversi per il discernimento, con diverse comunità e congregazioni; l’ultimo discernimento l’ho fatto era con i Focolarini venendo in Italia per un periodo di esperienza.
            Alla fine ho deciso di entrare nel PIME , ma al mio primo colloquio,  avevo detto al padre responsabile di non mandarmi nel  seminario in Italia perché  ritenevo troppo difficile la lingua, ma la risposta che ho ottenuto è stata “ITALIA”,  perché era l’unico seminario rimasto per la teologia. Ho accettato e mi sono trasferito a Monza per la mia formazione e per il mio cammino come seminarista, adesso sono in  terza teologia.  E continuo il mio cammino di formazione partecipando alla vita della vostra comunità di Macherio.
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NATHI LOBI
Seminarista del 3° ano di Teologia
e scusate l’italiano è “troppo” difficile…..
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