ECUMENISMO E MISSIONE
"Gesù Signore di tutti"(Rm 10, 12)
Seminario Teologico di Monza. Dal 19 al 21 settembre 2017, presso il Seminario Teologico PIME di Monza, si svolgerà il Convegno Teologico dal titolo “Ecumenismo e missione. «Gesù è il Signore di tutti» (Rm 10,12)”.
Il tema del convegno muove dai 500 anni della Riforma, e considera l’impatto di questo evento e del cammino ecumenico per la missione evangelizzatrice della Chiesa, i risultati raggiunti, le difficoltà e le sfide.
In collaborazione con il Centro Missionario PIME di Milano, il Convegno è indirizzato a seminaristi, missionari PIME e missionarie dell’Immacolata ed educatori.
È gradito se potete segnalare l’evento ad amici in Italia. Per iscrizioni (entro il 30 agosto) e informazioni vedi pimeseminariomonza.weebly.com
Il tema del convegno muove dai 500 anni della Riforma, e considera l’impatto di questo evento e del cammino ecumenico per la missione evangelizzatrice della Chiesa, i risultati raggiunti, le difficoltà e le sfide.
In collaborazione con il Centro Missionario PIME di Milano, il Convegno è indirizzato a seminaristi, missionari PIME e missionarie dell’Immacolata ed educatori.
È gradito se potete segnalare l’evento ad amici in Italia. Per iscrizioni (entro il 30 agosto) e informazioni vedi pimeseminariomonza.weebly.com
Alcuni elementi emersi questa mattina durante l'incontro tenuto dal pastore luterano Lothar Vogel, circa il tema della Riforma protestante e la figura di Lutero, sono stati il tema della giustificazione per fede, che ha caratterizzato l'inizio della Riforma, il tema della giustizia di Dio come misericordia di Dio verso l'uomo peccatore, il tema del peccato come questione esistenziale che consiste nell'essere senza Dio e non una questione morale; quindi una teologia non astratta ma realistica che offre una speranza fondata. Nel pomeriggio, la pastora valdese Daniela di Carlo, ha sottolineato l'importanza della dimensione esistenziale e personale della fede protestante: "dalla relazione con Cristo che ci interpella, comprendiamo chi siamo noi e chi è Cristo" ; il legame con la Scrittura che smuove le coscienze e ci responsabilizza di fronte alla realtà concreta, e la singolarità della fede protestante circa la Grazia di Dio verso ogni uomo che considera incondizionata, rispetto al punto di vista di altre confessioni religiose che sostengono una Grazia condizionata: "tu arrivi alla grazia ma solo se..." . Dall'incontro di questa mattina con Mons. Franco Buzzi, prefetto della biblioteca ambrosiana, sono emersi alcuni punti cardini su cui ruota l'impianto teologico protestante: la giustificazione per fede, il primato della grazia di Dio a prescindere dalle opere buone dell'uomo e l'amore di Dio verso l'uomo al quale non viene imputata nessuna colpa nonostante il suo essere peccatore. Con la dichiarazione congiunta di Augusta del 1999, cattolici e protestanti hanno raggiunto un importante traguardo circa il dialogo ecumenico; tuttavia le due confessioni rimangono ancora divise su alcuni punti della teologia e soprattutto dell'ecclesiologia. Nel pomeriggio ha condotto il convegno Guido Dotti, monaco di Bose, il quale ha presentato un excursus storico del movimento ecumenico; nato prevalentemente a motivo delle divisioni fra missionari cristiani nei luoghi di missione all'inizio del XX° secolo, i quali rendevano una contro-testimonianza dell'unità in Cristo. Nel periodo del Concilio Vaticano II, il tema dell'ecumenismo è stato uno delle priorità della Chiesa, e lo si evince dai documenti realizzati: UNITATIS REDINTEGRATIO, AD GENTES, NOSTRA AETATE; questo è stato dovuto anche al fatto che la Chiesa cercando di ritornare alle sorgenti, al Vangelo, ha colto come decisiva l'attenzione missionaria. Attualmente per il movimento ecumenico rimane fondamentale la consapevolezza che "è molto più forte ciò che ci unisce di ciò che ci divide" (Giovanni XXIII), ma soprattutto che è molto più forte Colui che ci unisce (Cristo) di colui che ci divide (il diavolo). Radicati su questa verità, lo slancio missionario deve cercare sempre di rinnovarsi. Mauro Castagnaro, giornalista esperto in temi di ecumenismo e missione in america latina, ha condotto questa mattina la prima parte dell'incontro, presentando un quadro delle realtà religiose presenti in america latina, specialmente in Brasile, e come si sono sviluppate le relazioni fra loro nel tempo, in particolare fra cristianesimo e protestantesimo, il quale conta più di 120,000,000 di fedeli fra metodisti, evangelici e pentecostali. Se all' inizio del XIX sec il dialogo fra le due realtà fu difficile, attualmente l'obiettivo comune è quello di una cooperazione a favore della GIUSTIZIA, delle ORGANIZZAZIONI POPOLARI verso le quali c'è un riconoscimento comune dell'azione dello Spirito Santo in esse, e di una PASTORALE DISRETA E DEL DIALOGO. A differenza del mondo sud americano, in quello orientale, nello specifico a Taiwan, le varie appartenenze religiose sembrano essere più rispettate, forse poco dialogo ma rispetto reciproco; è ciò che è emerso nella seconda parte di questa mattina dal relatore padre Fabrizio Tosolini, missionario saveriano a Taiwan dove convergono diverse religioni tradizionali insieme al confucianesimo e al buddismo. Secondo la sua testimonianza come missionario, c'è un tentativo di cooperazione comune, o meglio di incontro attraverso alcuni eventi realizzati tra università e istituti religiosi dove l'idea è quella innanzitutto di costruire una fiducia reciproca, un'amicizia e l'obiettivo a lungo termine è quello di raggiungere un ecumenismo di accoglienza reciproca, anche se alcuni gruppi sono più aperti ed altri rimangono più chiusi; importante è non forzare i tempi delle coscienze, meglio fare un piccolo passo ma che faccia sentire la nostalgia del prossimo passo. Il convegno teologico è continuato nel pomeriggio con una lectio su ecumenismo e missione tenuta da Lidia Maggi, pastora battista, che ha fatto anche da conclusione di questa tre giorni di convegno. Tre racconti della Bibbia hanno fatto da icone dell'identità della Chiesa; la storia di Giacobbe ed Esaù (Genesi), la vicenda di Anania e Saffira (Atti degli Apostoli) e il racconto della guarigione dell'emorroissa (Mc 5); immagini che raccontano una Chiesa plurale, in cammino verso la riconciliazione, dove la pluralità è una risorsa, una Chiesa che non nasce perfetta, che ritorna nel peccato quando non si fida della pluralità e trattiene per se i suoi doni ma che ritrova la vita tornando alla fonte, il Signore. Il processo ecumenico è già vissuto in queste fatiche. | |