Mi chiamo Alessandro Canali, sono nato a Lecco quasi 22 anni fa e fino all’inizio di settembre, prima di trasferirmi più o meno in pianta stabile qui in seminario, ho vissuto a Valmadrera. In famiglia siamo in 5, oltre a me: mio papà Giuseppe, mia mamma Daniela, mia sorella Valeria e mio fratello Lorenzo. La fede dei miei genitori, entrambi con una lunga esperienza di oratorio alle spalle, ha dettato un corso preciso ai nostri cammini trasmettendoci la gioia del servizio, siamo, infatti, tutti e 5 ancora oggi impegnati in qualche attività legata all’oratorio della nostra parrocchia. Non posso cominciare a parlare della mia vocazione senza prima accennare alla mia famiglia perché, proprio tra le mura di casa, ho fatto la mia prima esperienza di quell’amore che mi ha portato fin qui, dove sono adesso. Come già accennato ho sempre frequentato l’oratorio. Porterò sempre nel cuore gli anni bellissimi che ho trascorso in questa mia seconda famiglia! Lì sono nate e cresciute le amicizie più belle, lì ho potuto dire i miei primi sì al signore, i piccoli sì, fatti di piccole gioie ed esperienze concrete. Tra queste una è stata quella di educatore del gruppo adolescenti che ha contribuito non poco alla mia scelta definitiva. Dentro questa esperienza di dono, in cui mi sono buttato con tutti i miei limiti, e nella gioia dei ragazzi ho iniziato a vedere il volto di Gesù in quel che facevo! Lui era sempre lì che camminava con me e con i ragazzi! Il fascino della vita missionaria l’ho sempre assaporato avendo vissuto in una comunità che ha donato molti dei suoi “figli” alle missioni. Ma la bellezza della missione ha bussato prima nel mio cuore, in modo particolare grazie all’impegno nel centro missionario di Valmadrera, fino ad entrare con forza nella mia vita grazie ad un’esperienza di un mese, nell’estate del 2011, in Guinea Bissau, in una missione del PIME. E’ stata proprio quest’esperienza la goccia che ha fatto traboccare il vaso, che ha agitato qualcosa in me. Prima pensavo che fosse solo un desiderio vago di missione, di aiuto, di una vita donata ai più poveri. Poi mi sono accorto della gioia che nasceva in me dall’incontro con Gesù, dal vederlo in tutto ciò che facevo, soprattutto in oratorio! Capivo che potevo affidarmi del tutto a lui e a lui donare tutto me stesso: la mia vita, i miei sorrisi, i miei limiti… Tutto questo perché mi sento amato e questa consapevolezza mi dona lo slancio per buttarmi in questa nuova avventura! Per questo a maggio di quest’anno ho chiesto di essere ammesso alla formazione iniziale del PIME, di iniziare un cammino che credo il signore abbia scelto per me. |
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Novembre 2022
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