Sabato 15 novembre il Centro missionario Pime di Milano ha ospitato il convegno «Angelo Ramazzotti (1800-1861). Attualità del fondatore del Pime», uno dei momenti principali dell'anno che la direzione generale del Pime ha indetto per rimettere al centro il carisma della grande sacerdote e vescovo lombardo che nel 1850 fu il promotore della nascita del Pontificio istituto Missioni Estere.
Nella Sala Girardi tanti tra missionari, seminaristi e amici del Pime si sono ritrovati per questo appuntamento prezioso per la riscoperta del carisma del fondatore del Pime. Alla mattinata di studi erano significativamente presenti anche due delegazioni provenienti da Pavia e Venezia, le due Chiese locali di cui Angelo Ramazzotti fu pastore fra il 1850 e il 1861, l'anno della sua morte.
È stato il vescovo emerito di Novara mons. Renato Corti, già presidente della Commissione episcopale per la cooperazione missionaria tra le Chiese, a introdurre la giornata con un saluto che - a partire dalla figura di Ramazzotti - ha chiamato subito in causa l'oggi della missione. «Abbiamo bisogno di un cristianesimo incandescente: se è pallido non è Vangelo», ha ammonito mons. Corti. E guardando all'attualità delle violenze che scuotono il mondo ha raccontato che la sua preghiera è che «i missionari aiutino a elaborare forme di presenza autenticamente cristiane nei contesti più duri di oggi».
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Tra le relazione del convegno è stata soprattutto quella inviata dalla prof. Francesca Consolini (impossibilitata all'ultimo momento a essere a Milano per via del maltempo in Liguria, ma presente ugualmente attraverso un suo testo letto durante i lavori) ad aiutare a ritrovare in Angelo Ramazzotti un sacerdote e un vescovo molto vicino al profilo indicato oggi da Papa Francesco. Da una parte per la sua capacità di parlare a tutti: «Quando ancora da oblato missionario andava a predicare le missioni popolari nelle periferie - ha ricordato Consolini - i paesani dicevano di Ramazzotti: "Parla proprio come noi"». Ma soprattutto - da vescovo - per la sua attenzione privilegiata per i poveri: «A Venezia - ha spiegato ancora la postulatrice - il patriarca Ramazzotti riceveva i poveri a uno a uno. E a chi gli obiettava: "Così lei perde tempo", lui rispondeva: "No, lo guadagno"».
Un profilo - dunque - che interpella ancora oggi i missionari del Pime: «Ramazzotti era vescovo pieno di carità che amava i poveri - ha riassunto padre Costanzo Donegana nel suo intervento -. Questa sua attenzione può non essere parte del nostro carisma?». Come pure, proprio ripercorrere quei suoi primi passi, può aiutare a sfatare alcuni luoghi comuni tuttora diffusissimi sulla missione. «La missione nella Chiesa lombarda nasce nel 1850: e se guardiamo alla storia non si trattava affatto di un tempo in cui andava tutto bene», ha osservato padre Gianni Criveller nel suo intervento.
Che cosa, dunque, può dire ancora oggi una figura come quella di Angelo Ramazzotti alla Chiesa di Milano? «Continuate come missionari a darci fastidio e a dire a noi diocesani che si può ancora partire», ha risposto don Davide Caldirola, sacerdote ambrosiano e amico del Pime, nel dialogo con Gerolamo Fazzini che ha concluso il convegno.
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