L’Avvento è tempo di grazia per orientare tutta la vita nella direzione della speranza cristiana
La speranza viene distinta dalla semplice aspettativa, che è «frutto di una previsione, programmazione, di progetti» e «spinge avanti lo sguardo con cautela per non guardare troppo oltre, circoscrive l’orizzonte a quello che si può calcolare e controllare». La speranza, invece «è fondata sulla fede» e consente allo sguardo di «spingersi avanti, fino alla fine», perché «non sono le risorse e i desideri umani a delineare che cosa sia sensato sperare, ma la promessa di Dio».
Monsignor Mario Delpini ci orienta «a vivere questo periodo come un tempo orientato ad alimentare buoni sentimenti per una sorta di regressione generalizzata, infantile, provvisoria e consumistica», si chiede di curare le celebrazioni di modo «a raccogliere il messaggio della nascita di Gesù e a evocare i sentimenti del presepe, ci invita alla contemplazione e alla preparazione alla confessione. L’Avvento è «tempo propizio per imparare a pregare».
Ogni giorno saremo guidati nella preghiera dalla lettura di un testo; partendo dal documento finale sul sinodo dell’Amazzonia, passando per un testo biblico, poi attraverso una testimonianza di vita (storica), il commento teologico-pastorale sulla rivelazione di Mons. Rino Fisichella, e un articolo di giornale in tema con l’Avvento.
Quest’anno come segno di carità la comunità ha scelto di aiutare il Progetto per I disabili degli Slum di Jaipur che p. John Baskern svolge in India, dove vivono molte persone provenienti dalle campagne che, non trovando lavoro, abitano in aree illegali, gli slum. Nonostante il diritto al lavoro, all’istruzione e all’assistenza sia garantito dalla costituzione, i disabili vivono spesso in condizioni di povertà, abbandono, malnutrizione, ignoranza e discriminazione.
Uniti spiritualmente, ci auguriamo un audace cammino di Avvento e di conversione del cuore per accogliere il Signore che viene.