Nella notte fra sabato 25 e domenica 26, ora locale, probabilmente a causa di un infarto, è mancato improvvisamente a New York P. Giorgio Ferrara. Aveva 59 anni. Aveva trascorso l’anno scorso alcuni mesi in Seminario di Monza come incaricato della Capella pubblica del Seminario. Vi proponiamo due testimonianza : Quella del suo compagno di classe e Amico P. Gianni CRIVELLER e quella del suo rettore di seminario P. Silvano ZOCCARATO
E' da domenica sera che non smetto di pensare a Giorgio Ferrara, compagno e amico, missionario del pime in Giappone e Stati Uniti. Abbiamo vissuto insieme sei anni a Monza e a Milano, tutto il cammino della teologia. Anni fondamentali che non si scordano.
Nella foto, maggio 1986, la nostra classe alla conclusione del cammino formativo. Giorgio e' al centro della foto. Alla sua destra Graziano Rota, che ci ha lasciato, troppo giovane, nel 2014.
Con Giorgio ci siamo rivisti a Taiwan, Hong Kong, Stati Uniti... Lo scorso anno abbiamo trascorso alcuni mesi insieme a Monza, le nostre stanze a fianco a fianco. Si stava riprendendo molto bene dopo una lunga malattia. Parlavamo spesso: era una persona davvero buona e sincera; aveva una grande fede e consapevolezza della dignità' della sua vocazione missionaria e sacerdotale. Credeva per primo in cio' che diceva agli altri.
Era ripartito per gli Stati Uniti con grande entusiasmo. E' morto improvvisamente; sono sicuro che era preparato per l'incontro che lui stesso considerava più' bello e importante.
Alla sua famiglia, in particolare alla cara sorella Maria, il mio abbraccio
P. Gianni Criveller
Lo chiamavo Lupetto
Me lo ha ricordato padre Ferruccio, il superiore generale che in questi giorni si trova in Camerun e parlando di padre Giorgio Ferrara, appena partito per il Cielo, mi disse: "Lo chiamavi Lupetto". E' vero perché, anche studente di teologia, nel nostro seminario teologico di Milano aveva conservato un volto da ragazzo scout semplice e gioioso. Lo potrete rivedere nelle foto apparse nel nostro sito PIME e leggere alcune notizie della sua vita di missionario in Giappone, Stati Uniti e Italia. Apparteneva alla classe più numerosa che ho conosciuto durante i sette anni di rettore, una classe ricca di studenti di qualità da cui sono usciti pezzi da novanta, missionari, tra loro anche un vescovo. Nel gruppo era spesso il meno in vista. Sempre disponibile a qualche servizio, rispondeva subito : " Sì, subito, è quello che ci voleva per me". La notizia della morte continua a lavorarmi. Subito ho pensato alla sua famiglia, ai suoi compagni, agli amici, alle madrine del PIME che in questi anni l'hanno incontrato ancora qualche volta tra i suoi anni vissuti in Giappone e negli Stati Uniti. E subito nei ricordi si sono aggiunti i padri Mariano Ponzinibbi, Rota Graziano, Luigi Siviero, anche loro partiti per il Cielo ancora giovani. Con tutti avevo vissuto un cammino formativo, bello, positivo. E' il ricordo ancora vivo di quanto condiviso in profondità sia in seminario e sia quando ci capitava di incontrarci dopo anni di missione, che mi fa non solo soffrire ma mi fa crescere quel rapporto di paternità in pieno senso ecclesiale, comunitario e missionario. Mi esce anche un piccolo lamento : " Signore perché ce li hai presi? " Ma resto sereno, col cuore in pace, perché sento la frase di padre Giorgio : " Sì, è quello che ci voleva per me" e perché i quattro sono ora ancora missionari in quella parte di PIME in Cielo dove è loro concesso di camminare e di accompagnarci, ancora in preghiera, verso quei luoghi dove Gesù non è ancora conosciuto.
p. Silvano Zoccarato