Novembre 2020
Quando ebbe finito di parlare, Gesù disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
La risposta di Gesù a Simon Pietro è rassicurante e decisa: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E di nuovo il pescatore di Galilea, ponendo la sua fiducia in questa parola, lascia tutto e segue Colui che è diventato il suo Maestro e Signore. E così fecero anche Giacomo e Giovanni, soci di lavoro di Simone. Questa è la logica che guida la missione di Gesù e la missione della Chiesa: andare in cerca, “pescare” gli uomini e le donne, non per fare proselitismo, ma per restituire a tutti la piena dignità e libertà, mediante il perdono dei peccati. Questo è l’essenziale del cristianesimo: diffondere l’amore rigenerante e gratuito di Dio, con atteggiamento di accoglienza e di misericordia verso tutti, perché ognuno possa incontrare la tenerezza di Dio e avere pienezza di vita. […]
Il Vangelo di oggi ci interpella: sappiamo fidarci veramente della parola del Signore? Oppure ci lasciamo scoraggiare dai nostri fallimenti? […] Siamo chiamati a confortare quanti si sentono peccatori e indegni di fronte al Signore e abbattuti per i propri errori, dicendo loro le stesse parole di Gesù: “Non temere”. “È più grande la misericordia del Padre dei tuoi peccati! È più grande, non temere!”.
Papa Francesco (estratto dall’Angelus del 7 febbraio 2016)
Signore Gesù,
tu cammini ancora oggi sulle strade della nostra vita
per incontrarci negli spazi del nostro impegno quotidiano
laddove come Pietro, ci ritroviamo tante volte amareggiati per aver faticato invano,
con le reti vuote, e il cuore anche.
Tante cose, che riempivano la nostra vita, sono venute meno
tante relazioni, così importanti per il nostro cammino, sembrano vinte dalle distanze.
Ma tu, ora, ci inviti ad andare oltre, prendere il largo, andare più in profondità, e riprovarci.
La tentazione di dar ascolto alla disillusione, e lasciar perdere, è forte
ma la tua Parola è ancora più forte!
La tua, è Parola di Vita.
Parola che gonfia le reti, che riempie il cuore, riaccende lo stupore.
Benedici allora Signore noi e tanti giovani che hai chiamato a seguirti
per essere, come te, e con te, “pescatori di uomini”.
Giovani pronti a lasciare tutto, famiglia, patria, affetti e sicurezze,
per unirsi a te, e nel tuo nome, continuare a strappare fratelli e sorelle da ogni mare di morte
e aprire alla speranza.
Sciogli in loro, e in noi, ogni paura e timore,
dona fiducia e coraggio,
perché in questo mondo, angosciato da malattie e divisioni,
sappiamo far risuonare la tua voce,
essere presenza della tua presenza,
e ogni uomo possa incontrare te Risorto,
oggi e per sempre.
Amen.