Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 2,9-12)
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: "Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo". All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te, infatti, uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele".
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: "Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo".
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
Il desiderio, il cammino, la gioia!
Nelle stelle ricercavo i misteri della vita, il mio destino, la verità. Mi affascinava osservare quelli astri appesi nel grande infinito. Un giorno mi accorgo che è spuntata una grande stella che si staccava nel grande cielo stellato, qualcosa di grandioso, mai visto prima. Indicava forse qualcosa? Si! Ecco, esisteva un brano scritto dai profeti che parlava della nascita del re dei Giudei, certamente a Gerusalemme.
Non potevo perdere tempo, sentivo il mio cuore inquieto. Magari lo avrei trovato in un grande palazzo, con tutti che aspettano ansiosi la nascita di quel bimbo che porterà gioia al suo popolo. Ho preso un piccolo regalo, quello che avevo di più prezioso, come segno del mio desiderio di condividere questa grande gioia.
Sono partito quella stessa notte. Cammino facendo, nella notte del mondo, sentivo angosce, insicurezze, paure. A un certo punto, lungo la strada, ho trovato altri due magi che seguivano lo stesso segno e ricercavano quel bambino misterioso. Mi sono messo in cammino con loro. All’inizio forse si trattava di semplice curiosità, ma poi si è trasformata in desiderio di ricerca e di scoperta.
Al nostro arrivo, Gerusalemme si è scossa e si è agitata, ma poi i suoi abitanti non si sono preoccupati di rendere omaggio con noi al “nato re dei Giudei”. Ci siamo fermati nel palazzo del re pensando di condividere la sua gioia. Invece abbiamo subito provato una grande delusione: neanche il re sapeva di cosa stessimo parlando. Dopo averci ascoltato, il re Erode si è informato. Poi ci ha comunicato che il re dei Giudei, secondo le Scritture, doveva nascere a Betlemme. Siamo partiti senza indugio.
Camminavamo seguendo quella stella che ci precedeva, quella luce che veniva dall’alto e che ci indicava il cammino da seguire. Arrivati ad una piccola e povera stalla, abbiamo finalmente trovato il bambino: giaceva in una mangiatoia, povero e umile, mentre i suoi genitori lo contemplavano.
Ecco il suo palazzo… una piccola stalla in mezzo agli animali! Il suo trono? Una mangiatoia! E nella presenza tenerissima di quel bambino abbiamo adorato la Verità in persona, che tanto avevamo cercato.
Signore io cerco il tuo volto.
II tuo volto, Signore, io cerco.
Signore, Dio mio, insegna al mio cuore
dove e come cercarti,
dove e come trovarti.
Come accostarmi a te?
Chi mi condurrà, chi mi guiderà affinché io possa vederti?
Con quali segni, con quale volto ti cercherò?
Che cosa farà, o altissimo Signore, questo esule,
che è così distante da te, ma che a te appartiene?
Che cosa farà il tuo servo tormentato dall’amore per te
e gettato lontano dal tuo volto? […]
Guarda, Signore, esaudiscici, illuminaci, mostrati a noi.
Abbi pietà delle nostre fatiche,
dei nostri sforzi verso di te:
non valiamo nulla senza te.
Insegnaci a cercarti e mostrati quando ti cerco:
non posso cercarti se tu non mi insegni,
né trovarti se non ti mostri.
Che io ti cerchi desiderandoti
e ti desideri cercandoti,
che ti trovi e che mi lasci trovarmi,
che io ti trovi amandoti
e ti ami trovandoti.
Sant’Anselmo