Credo siano parole che sintetizzano il vissuto di tante persone, credenti o atei, ma anche di chi vorrebbe credere ma ha bisogno prima di risposte, di conoscere… perché sembra che la fede non permetta di conoscere o di comprendere qualche cosa.
Anch’io mi trovo a volte nella situazione in cui so di essere vivo ma attraversato dal vuoto, dal silenzio, dall’ombra, mi trovo lontano da tutto e da tutti e… devo ricominciare da capo, devo credere di nuovo, devo rinascere.
Se questa esperienza è comune a molti ed anche a me, allora significa che io possiedo la fede della mia comunità, credo nella fede dei miei amici, dei miei genitori. Non si crede da soli, non si incontra Dio da soli, ma nell’incontro con gli altri, sulla loro parola.
Inquietudine e ricerca sono sempre sentimenti presenti nella persona in ricerca di Dio, perché la fede è attesa non di cose che si vedono, ma di cose che si sperano. La fede è essenzialmente fede nell’amore, credere nell’amore significa essere disposti a spendersi fino in fondo, sino alla fine; solo chi crede nell’amore può credere nei valori che non si vedono e non si toccano.
Credo che la fede segua le stesse leggi della vita e dell’amore, non è un’esperienza assurda, può essere illogica, ma anche la vita lo è (come dice il poeta…); anche l’amore non segue spesso la logicità del ragionamento, ma lo accettiamo e non ci preoccupa. Penso che la fede sia stata confusa troppo con i dogmi e le verità. Fede è adesione di tutto l’uomo a una persona: ci si fida di una persona, ci si abbandona a uno che si ama.
Gesù non si è mai imposto con la violenza né con la potenza, ha sempre cercato di nascondere i miracoli; a chi ne parlava, chiedeva addirittura il silenzio; dopo la resurrezione non si è imposto ai nemici con la sua forza, ma solo si è incontrato con gli amici, come una persona da amare.
Solamente l’amore può essere alla base di una certezza assoluta; solo per l’amore a una persona posso abbandonare tutto, posso offrire tutto. La fede infatti è un’esperienza d’amore, il cristianesimo è credere all’amore: «Abbiamo conosciuto l’amore di Dio, e vi abbiamo creduto» (1Gv4,16). Credere senza l’amore è demoniaco. Per chi abbiamo fede? Per chi non la possiede, per chi non crede, così come chi ha le ricchezze, le possiede per il povero; chi vede, vede per il cieco; chi conosce, ha appreso per chi non sa… Come ogni ricchezza, la fede è un dono fatto ad alcuni per tutti; essere individualisti, nella fede, significa uccidere la fede.
Ringrazio Simonetta, Antonio, Thiery e tutti gli amici incontrati in questi giorni di vacanza a Bologna che mi hanno fatto riflettere sulla fede e sulla mia fede. L’esperienza di chi non crede, di chi è in ricerca o di chi vorrebbe credere è il vero luogo di confronto della nostra fede; penso che la Chiesa, la comunità cristiana e i singoli cristiani, se oggi vivono una crisi, sia perché si confrontano con se stessi, mentre è il mondo, sono gli altri, la misura della nostra fede e del nostro amore.
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P.S. ESPERGESIA del poeta César VALLEJO (1892-1938)
Seminarista della 3° Teologia