In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono”.
Don Leo Commissari nasce a Mordano, Diocesi di Imola (BO), nel 1942. La sua famiglia vive una profonda esperienza di fede; suo fratello maggiore, Filippo, parte nel 1956 per Hong Kong come missionario del PIME: questa scelta influenzerà Leo e farà maturare anche in lui la vocazione missionaria, rivolta al Brasile, dove si recherà nel 1970. Vive una prima esperienza a Salvador de Bahia, nel Nord del Paese, per circa 7 anni, e successivamente si recherà a São Bernardo do Campo (Stato di San Paolo), dal 1978 al 1998, quando verrà ucciso nella favela dell'Oleoduto, dove aveva scelto di vivere. Insieme ad altri due sacerdoti fidei donum e 5 suore aveva dato vita al Progetto Chiese Sorelle Imola - Santo Andrè.
La favela è il luogo del rifiuto, è l'ultimo posto dove una persona può incontrare uno spazio per vivere. Questa è la prima volta che noi passiamo il Natale nella favela. Ci siamo venuti per condividere la condizione dei poveri, dei più poveri. In questo Natale ci si è manifestata la verità di questa scelta. Se Gesù nascesse oggi in questa città sarebbe venuto a nascere proprio qui, in una baracca, forse la più malmessa. Sarebbe stato accolto da questa gente, anch'essa rifiutata dalla città e costretta a vivere in una precarietà quasi totale. Il Natale di quest'anno ci ha mostrato ancor più chiaramente il significato dell'Incarnazione come segno della infinita Misericordia del Signore per i più piccoli. Ed è proprio in mezzo a questi piccoli che la Chiesa rinasce con tutto il suo slancio, la freschezza e la vitalità di una realtà nuova e di liberazione. La Chiesa diventa la vera e unica speranza dei poveri. Noi sentiamo, nella contemplazione del Signore che nasce nella povertà estrema di Betlemme, che condividere la vita di questi poveri vuol dire diventare anche noi poveri come loro.
O Dio, tu vuoi che tutti
gli uomini siano salvi
e giungano alla conoscenza
della verità;
guarda quant'è grande
la tua mèsse e
manda i tuoi operai,
perché sia annunziato
il Vangelo a ogni creatura;
e il tuo popolo, radunato
dalla parola di vita
e plasmato dalla forza
dei sacramenti,
proceda nella via
della salvezza
e dell'amore.
Amen.