LA CONVERSIONE E LA VOCAZIONE DI SAN ANTONIO ABATE
Introduzione
Conversione e vocazione sono complementari e si suppongono a vicenda. Convertirsi a Dio, conoscere il suo amore, accogliere la proposta di comunione e di predilezione che sempre ci rivolge, è condizione primaria per rispondere a qualsiasi chiamata o progetto vocazionale.
La conversione e la vocazione di Sant’Antonio Abate avvengono quando aveva circa diciotto. Ascoltando la parola di Dio che dice: “Se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai povero, poi viene e seguimi e avrai un tesoro nei cieli” (Mt 19,21), Antonio decide di condividere ciò che ha con i poveri. Sceglie la vita di preghiera e di carità.
Vangelo (Lc 19,16-22)
Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.
Riflessione
Dalle Lettere di S. Antonio Abate
(Prima Lettera par. 1)
Credo che uomini e donne, che la grazia di Dio chiama alla predicazione per mezzo del Verbo, appartengano a tre generi di persone.
Il primo è costituito da coloro che sono chiamati dalla legge naturale dell’amore posta fin dalla creazione nella loro anima. Quando sono stati toccati dalla parola di Dio, senza alcun indugio, l’hanno seguita sollecitamente. Così accadde per il nostro progenitore Abramo. Quando vide che egli amava Dio per la legge naturale dell’amore, gli apparve e gli disse:
«Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò» (Gen 12,1). Abramo senza alcuna esitazione si mostrò pronto alla chiamata. Egli è stato la figura della prima vita di questa istituzione che ancora oggi dura in quanti seguono le sue orme: se si adoperano con zelo cercando il timore di Dio nella pazienza e nella pace, ricevono lode per il loro comportamento perché disposti a seguire l’amore di Dio.
Ecco il secondo: alcuni sentono che la legge scritta afferma che vi sono supplizi di ogni specie per i peccatori e sante promesse per coloro che portano frutto nel timore di Dio. Questa testimonianza della legge desta in loro il pensiero di obbedire alla vocazione. Così attestò Davide: «La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima» (Sal 18,8) e ancora: «La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici» (Sal 118,130).
Infine, il terzo genere di vocazione. Alcuni dapprima sono stati duri di cuore e hanno perseverato nel peccato, ma Dio, per la sua misericordia, manda loro delle prove per emendarli perché, vinti da queste prove, abbiano coscienza delle loro colpe, si pentano, si convertano, ascoltino la parola, se si sono pentiti sinceramente, e compiano anch’essi opere meritevoli come quelli di cui abbiamo parlato prima. Questi sono i tre modi con cui gli uomini si incamminano sulla strada della conversione fino a ottenere la grazia e la vocazione di figli di Dio.
Signore Gesù, come un giorno hai chiamato i primi discepoli per farne pescatori di uomini, così continua a far risuonare anche oggi il tuo dolce invito: “Vieni e seguimi!”
Dona ai giovani la grazia di rispondere prontamente alla tua voce.
Dona perseveranza ai cristiani e a tutti coloro che stanno realizzando un ideale di vita totalmente consacrato al tuo servizio.
Risveglia nella Chiesa l’impegno missionario e manda operai nella tua messe e non permettere che l’umanità si perda per mancanza di pastori, di missionari, di persone votate alla causa del Vangelo.
Maria, Madre della Chiesa, modello di ogni vocazione, aiutaci a rispondere il nostro “Sì” al Signore che ci chiama a collaborare al suo disegno divino di salvezza.
Amen.