Mentre pensavo da dove partire, sono spuntate nel cuore e nella menti tanti avvenimenti e persone che hanno segnato il dono della mia vita, il dono della fede e della missione affidate a ciascuno di noi nel giorno del nostro battesimo, provo a raccontarvi.
Missione e Fede, doni condivisi: E' un dono ricorda papa Francesco che non è riservato a pochi, ma che viene offerto con generosità. È un dono che non si può tenere solo per se stessi, ma che va condiviso.
Dove si fa missione? Nelle periferie geografiche e esistenziale: Ogni comunità è “adulta” quando professa la fede, la celebra con gioia nella liturgia, vive la carità e annuncia senza sosta la Parola di Dio, uscendo dal proprio recinto per portarla anche nelle “periferie”, soprattutto a chi non ha ancora avuto l’opportunità di conoscere Cristo.
Come si fa missione? Con la testimonianza: Ciascuna comunità è quindi interpellata e invitata a fare proprio il mandato affidato da Gesù agli Apostoli di essere suoi «testimoni da Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra» (At 1,8), tutti siamo inviati sulle strade del mondo per camminare con i fratelli, professando e testimoniando la nostra fede in Cristo e facendoci annunciatori del suo Vangelo.
La testimonianza è elemento fondante dell’identità del cristiano: Battesimo, Cresima ed Eucaristia lo costituisce capace di “annunciare la morte del Signore, proclamare la sua risurrezione, finché egli venga”. I missionari e le missionarie, a loro volta, non possono che essere e sentirsi testimoni di Dio tra i popoli e le culture, confrontandosi spesso con volti di Dio incarnati in altre e diverse espressione religiose e culturale.
Come tradurre questo nella nostra vita quotidiana? Come vivo questo appello? Come posso diventare testimoni?
Con le ginocchi, che vuol dire preghiera: Occorre riscoprire la Bellezza di Dio, riaccostarci alla sua Parola per riconoscerlo e poterlo cosi annunciare a quanti sono alla ricerca della verità di se stessi. La contemplazione è la giusta prospettiva che ci aiuta in questo e, impegnandoci nell’ascolto del Signore, ci rende capaci di condividere il suo amore con tutta l’umanità. La contemplazione, lo sguardo a Dio nei momenti di silenzio, di colloquio e meditazione davanti a Lui, ci porta ad avere un sguardo su i fratelli che ci stanno accanto.
Con le orecchie che ascoltano e rispondono alla chiamata di Dio e dei fratelli: “ Tutti coloro che hanno incontrato il Signore hanno sentito il bisogno de annunciarlo ad altri, come fecero i due discepoli di Emmaús”. Chi incontra realmente il Signore non può tenersi per sé la gioia de questo Incontro, ma desidera annunciarlo, condividerlo. Occorre sempre, nuovamente, rincontrare il Dio Amore: nell’Eucaristia e nei Sacramenti, nella preghiera, nell’offerta di sé, nel sacrificio e nella carità per gli altri.
Ecco la nostra vocazione, la vocazione della chiesa; la chiesa che siamo ciascuno di noi è per sua natura missionaria, la missionarietà é la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare, quindi è importante che sia i singoli battezzati che le comunità, siano interessati non in modo sporadico e saltuario alla missione, ma in modo costante, come forma della vita cristiana.
Con il cuore che amano: Significa capacità di sentire il fratello, la sorella di fede nell’unità profonda della chiesa, dunque, come “uno che mi appartiene”, per sapere condividere le sue gioie e le sue sofferenze, per intuire i suoi desideri e prendersi cura dei suoi bisogni, per offrirgli una vera amicizia. Significa capacità di vedere innanzitutto ciò che di positivo c’è nell’altro, per accoglierlo e valorizzarlo come dono di Dio: un dono per me. Significa capacità di fare spazio al fratello e alla sorella, portando i pesi gli uni degli altri e respingere le tentazione egoistiche che continuamente ci insidiano e generano competizione, carrierismo, diffidenza, gelosia.
Con le mane solidarie: un’attenzione peculiare è stata data alla solidarietà. Questo è un dei motivi degli obiettivi della Giornata Missionaria Mondiale, che sollecita l’aiuto per lo svolgimento dei compiti di evangelizzazione nei territori di missione.
Si tratta di sostenere istituzioni necessarie per stabilire e consolidare la chiesa mediante i catechisti, i seminari, i sacerdoti e anche di dare il proprio contributo al miglioramento delle condizioni di vita delle persone in Paesi nei quali più gravi sono i fenomeni di povertà, malnutrizione soprattutto infantile, malattie, carenza di servizi sanitari e per l’istruzione. Annuncio del Vangelo e promozione umana. Due aspetti mai separabili.
Solidarietà concreta, espressione dunque dell’amore tra Dio e l’uomo. Egli ci invita ad amarci gli uni altri per essere veri figli che amano il Padre. L’autentico missionario è colui che vive e porta quest’amore ai fratelli, aspetto essenziale della missione della chiesa.
Con i piede di coloro che partano: Ricordiamo qui tanti missionari e missionarie, anche quelli che hanno svolto e continuano svolgere la missione tra voi.
Andate e annunciate: viene continuamente ravvivato dalla celebrazione della liturgia, specialmente dell’Eucaristia, che si conclude sempre riecheggiando il mandato di Gesù risorto agli apostoli. “Andate”. La liturgia è sempre una chiamata dal mondo e un nuovo invito nel mondo per testimoniare ciò che si è sperimentato.