La chiamata del profeta Geremia
4 Mi fu rivolta la parola del Signore: 5 «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni». 6 Risposi: «Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane». 7 Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma va' da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. 8 Non temerli, perché io sono con te per proteggerti». Oracolo del Signore. 9 Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca e il Signore mi disse: «Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca. 10 Ecco, oggi ti costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare».
Questa sera facciamo un tratto di cammino insieme al profeta Geremia.
Geremia apparteneva ad una famiglia sacerdotale, poteva perciò immaginarsi una vita ‘scontata’, prevedibile, al servizio del culto, come sacerdote. Ma viene invece chiamato ad essere profeta.
Chi è il profeta? Nell’Antico Testamento il profeta è l’uomo della Parola, l’uomo che vive per la Parola. Geremia viene quindi chiamato ad essere uno che annuncia la parola di Dio, sempre, anche quando è molto esigente e difficile da accettare. Una vocazione scomoda, che non lo lascerà tranquillo, che lo impegnerà seriamente per tutta la sua vita.
Nel testo che abbiamo ascoltato, la vocazione di Geremia inizia proprio con una Parola che lo colpisce, lo raggiunge. Geremia ascolta quella Parola e si lascia interpellare da essa. Essa suscita in lui paure, come l’incapacità di parlare, la mancanza di maturità perché si sente ancora giovane. Dio non nega questi suoi sentimenti umani, ma lo invita a non avere timore nell’accogliere la missione che gli affida perché è sempre con lui per proteggerlo. Dio allora stende la mano e tocca la sua bocca proprio con la Parola che deve annunciare.
Prima che Geremia venisse formato nel grembo della madre, Dio già lo conosceva, lo aveva consacrato e stabilito come profeta per tutti i popoli.
Il racconto della vocazione di Geremia ci dice che nella vita di quest’uomo è avvenuto un evento. Possiamo chiederci: quale evento è accaduto nella mia vita toccandomi profondamente? Quale Parola è alla base della mia vocazione?
Dio ci invita a non avere paura nel rispondere alla sua chiamata, a non pensare di essere troppo giovani per la missione, ma di lasciarci formare dalla sua Parola, di lasciarla entrare nel nostro cuore. Se ci lasciamo attraversare dalla Parola, sarà il Signore stesso a darci la forza per l’annuncio ai popoli dove ci manda.
Signore Dio onnipotente, manda la tua forza sopra tutti i giovani,
perché siano coraggiosi nell’aprire il loro cuore a te.
Illuminali con il tuo Spirito d’amore, affinché possano amare te
e il loro prossimo come tu ami tutti gli uomini.
Chiamali, come hai chiamato il profeta Geremia fin dal grembo,
così che siano testimoni e portatori del tuo amore al mondo intero
con coraggio, senza paura,
e siano capaci di scoprire sempre la tua volontà nella loro vita.
Aiutali con la tua misericordia, perché sentano la tua chiamata
a testimoniare il tuo Vangelo vivendo nella carità e nella tua volontà.
Accompagnali, perché illuminati dalla tua Parola
possano viverla nella loro quotidianità.
Soffia il tuo Spirito perché siano perseveranti nel fare il bene,
nel cercare la verità della fede in te e nel testimoniarla con la loro vita.
Sentendo la tua chiamata, partecipino al servizio della Chiesa in modo attivo e donino la propria vita per testimoniare il Vangelo.
Benedicili, aiutali, illuminali e proteggili sempre, così che si sentano amati da te
e sappiano riconoscerti e testimoniare il tuo amore immenso a tutti gli uomini.
Te lo chiediamo umilmente
tu che sei nostro Signore e Salvatore.
Amen.