Attraversare la Porta Santa implica anzitutto un impegno, quello di essere noi più misericordiosi, ma a Roma, nel momento dell’apertura della porta e, prima ancora, nell’abbraccio di Papa Francesco con Papa Benedetto XVI, abbiamo piuttosto percepito, colto, vissuto in questi gesti, la più grande misericordia del Padre nei nostri confronti: «di un Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono» (Papa Francesco).
Il nostro atteggiamento conseguente, in forza di questi gesti, è stato, ed è, il tentativo di uscire da una mentalità, la nostra, per entrare in una mentalità diversa, quella dell’altro, più o meno prossimo e soprattutto quella dell’Altro, del Padre misericordioso; perché alla fine, il vero miracolo, non è forse quello di uscire da noi stessi e lasciare entrare l’altro, per imparare a vedere il mondo anche con gli occhi dell’altro?